Un giorno alla scoperta degli Etruschi: Tarquinia e i suoi tesori nascosti

Un giorno alla scoperta degli Etruschi: Tarquinia e i suoi tesori nascosti

Ciao viaggiatori!

Oggi vi porto con me in un viaggio nel tempo, alla scoperta di una delle civiltà più affascinanti della nostra Italia: gli Etruschi. Preparate scarpe comode e macchina fotografica, andiamo insieme a Tarquinia!

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Tarquinia: un tuffo nella storia etrusca

Ogni volta che visito luoghi carichi di storia come Tarquinia mi sento come una bambina curiosa. Quante volte sui libri di scuola abbiamo studiato gli Etruschi? Eppure niente può sostituire l'emozione di camminare dove loro hanno vissuto, di entrare nelle loro tombe dipinte, di osservare gli oggetti che hanno accompagnato il loro viaggio nell'aldilà.

Tarquinia, a poco più di un'ora da Roma nel cuore della Tuscia viterbese, è uno dei luoghi più preziosi per conoscere questa civiltà. Ho deciso di dedicarle un'intera giornata, dividendo il mio tempo tra la Necropoli di Monterozzi (Patrimonio UNESCO) e il Museo Nazionale Etrusco ospitato nel magnifico Palazzo Vitelleschi.

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La mattina: la Necropoli dei Monterozzi

Consiglio di iniziare la visita dalla necropoli. Arrivate presto, quando la luce del mattino rende ancora più suggestiva l'atmosfera e i turisti sono pochi. C'è un comodo parcheggio a pagamento proprio difronte all'ingresso.

La Necropoli dei Monterozzi è un luogo che toglie il fiato: oltre 6.000 tombe scavate nel tufo, di cui circa 200 decorate con affreschi di incredibile bellezza e vivacità. Ne sono visitabili una quindicina, attraverso un percorso ben organizzato con scale che permettono di scendere nelle camere funerarie.

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Le tombe più belle?

Non posso non citare:

- La Tomba dei Leopardi: con la sua scena di banchetto così vivace che sembra quasi di sentire la musica e le risate dei commensali. Qui si vedono chiaramente i rituali del simposio etrusco, in cui uomini e donne - a differenza dei greci - partecipavano insieme ai banchetti, sdraiati sui triclini

- La Tomba dei Giocolieri: dove ballerini e musicisti si esibiscono in una festa senza tempo, parte dei rituali funebri che includevano giochi, danze e competizioni atletiche

- La Tomba della Caccia e della Pesca: con le sue scene di vita quotidiana che mostrano quanto gli Etruschi amassero la vita

- La Tomba del Triclinio: celebre per le sue raffigurazioni di danzatori e musicisti durante un banchetto funebre, o "baccanale" come li chiamavano i romani, cerimonie dove il vino scorreva abbondante per celebrare il defunto

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La donna etrusca: una libertà sorprendente

Osservando gli affreschi, non ho potuto fare a meno di notare qualcosa di straordinario per l'antichità: il ruolo della donna nella società etrusca. A differenza delle donne greche o romane, confinate nello spazio domestico e escluse dalla vita pubblica, le donne etrusche godevano di libertà e diritti incredibili per l'epoca.

Le vediamo rappresentate nei banchetti accanto ai loro mariti, non sedute ma sdraiate come loro sui triclini. Le troviamo negli affreschi mentre assistono a spettacoli teatrali e competizioni sportive. Nei corredi funerari femminili troviamo non solo gioielli, ma anche dadi da gioco, astragali e persino strumenti per la scrittura.

Particolarmente affascinante è scoprire che le donne etrusche partecipavano ai simposi (i banchetti rituali) insieme agli uomini, bevevano vino (cosa scandalosa per greci e romani!), e alcuni testi raccontano che potevano mantenere il proprio nome anche dopo il matrimonio e trasmettere la propria discendenza. Una società che, per molti aspetti, appare sorprendentemente moderna.

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I riti funebri etruschi: tra banchetti e danze sfrenate

Gli Etruschi avevano una concezione della morte molto particolare. Per loro, il passaggio nell'aldilà doveva essere celebrato con feste sontuose che oggi definiremmo "baccanali" (termine che i romani usavano per indicare le feste in onore di Bacco, dio del vino).

Durante questi rituali funebri, che potevano durare giorni, si beveva, si mangiava, si danzava e si assisteva a spettacoli e giochi funebri. Le tombe erano decorate proprio per ricreare l'atmosfera di queste celebrazioni, come se il defunto continuasse a partecipare ai banchetti anche nell'aldilà.

Questo spiega perché nelle tombe troviamo raffigurati musicisti con doppi flauti e lire, danzatori con movimenti che sembrano quasi estatici, servitori che versano vino in coppe preziose. Alcuni storici ritengono che durante queste celebrazioni si consumassero anche sostanze che aiutavano a raggiungere stati alterati di coscienza, per favorire il contatto con il mondo dei morti.

Le scene di danza che vediamo nelle tombe mostrano movimenti vorticosi, con figure che sembrano in estasi: non erano semplici balli di intrattenimento, ma vere e proprie danze rituali che avevano lo scopo di accompagnare l'anima del defunto nel suo viaggio ultraterreno.

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Pausa pranzo nel borgo medievale

Dopo la visita alla necropoli, ho raggiunto il centro storico di Tarquinia (l'antica Corneto) arroccato su un'altura poco distante. Il borgo medievale è un gioiellino con i suoi vicoli stretti e le case in pietra.

Per pranzo ho scelto un piccolo ristorante che serviva piatti della tradizione locale. Non posso non consigliarvi di assaggiare i pici al ragù di cinghiale - una pasta fresca fatta a mano condita con un sugo ricco e saporito. Accompagnati da un calice di vino rosso della Tuscia, sono stati la ricarica perfetta per continuare la giornata!

Il pomeriggio: il Museo Nazionale Etrusco

Con le energie rinnovate, il pomeriggio l'ho dedicato al Museo Nazionale Etrusco, ospitato nel magnifico Palazzo Vitelleschi, uno splendido esempio di architettura gotico-rinascimentale.

Il museo raccoglie i reperti provenienti dalle tombe della zona e offre una panoramica completa sulla civiltà etrusca. Entrando nelle sale, mi sono sentita avvolta da un'atmosfera quasi mistica, come se quegli oggetti portassero ancora con sé l'energia di chi li aveva posseduti.

Da non perdere assolutamente:

- I sarcofagi degli sposi, con le coppie sdraiate come se fossero a un banchetto, testimonianza di una civiltà che, a differenza delle altre del mondo antico, concedeva alle donne un ruolo sociale di primo piano

- I meravigliosi gioielli in oro lavorati con una tecnica così raffinata che sembra impossibile siano stati creati così tanti secoli fa

- Le ceramiche e i buccheri dalla forma elegante

- L'impressionante collezione di terrecotte architettoniche che decoravano i templi

Quello che mi ha fatto innamorare del museo è stata la possibilità di vedere da vicino gli oggetti che nelle tombe sono solo rappresentati negli affreschi: le coppe per il vino, gli specchi in bronzo, i gioielli indossati dalle donne etrusche. È come se gli affreschi della necropoli prendessero vita attraverso questi reperti.

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Un tramonto sulla terra degli Etruschi

Prima di ripartire, mi sono concessa una breve passeggiata sulle mura del borgo medievale per godere del tramonto sulla campagna circostante. Mentre il sole calava tingendo di oro i campi e le colline, ho pensato a quanti tramonti deve aver visto questa terra, quante storie ha custodito.

Gli Etruschi, con la loro arte, la loro gioia di vivere e il loro culto per la bellezza, mi hanno lasciato una sensazione di serenità e meraviglia. Mi ha colpito soprattutto scoprire quanto fossero "moderni" in alcuni aspetti, come il ruolo riconosciuto alle donne o la loro visione della morte come un'occasione di celebrazione piuttosto che di lutto cupo.

E pensare che questa civiltà, che i romani consideravano "misteriosa" e dedita a pratiche di divinazione (gli aruspici etruschi erano famosi per la lettura del futuro nelle viscere degli animali!), ancora oggi conserva alcuni suoi segreti. La loro lingua, pur essendo stata decifrata, rimane in parte incomprensibile, e molti aspetti della loro cultura sono arrivati a noi filtrati attraverso le testimonianze greche e romane.

In un mondo che corre sempre più veloce, luoghi come Tarquinia ci ricordano che siamo solo una piccola parte di una storia molto più grande.

E voi, avete mai visitato luoghi etruschi?

A presto con nuove avventure,

Marilù

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Consigli pratici per la visita

Quando andare: la primavera e l'autunno sono i periodi migliori. Evitate l'estate quando il caldo può essere opprimente, soprattutto nella necropoli.

Biglietti: esiste un biglietto cumulativo per necropoli e museo che vi consiglio di acquistare per risparmiare. Il costo è di 10 euro.

Tempo necessario: dedicate almeno 2 ore alla necropoli e 2 ore al museo per una visita approfondita.

Accessibilità: la necropoli presenta delle difficoltà per chi ha problemi di mobilità (ci sono scale strette per scendere nelle tombe), mentre il museo è più accessibile.

Guide: se potete, prenotate una visita guidata. Gli aneddoti e le storie che le guide locali conoscono arricchiranno enormemente la vostra esperienza. Vi consiglio una guida bravissima che si chiama Silvia Scialanca - GiraTuscia tel. 333 219 2281 - email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

INFO PRATICHE:

Necropoli dei Monterozzi

Strada Provinciale Tarquiniese, 6

Orario: 9:00-19:30 (orario estivo), 9:00 -17:00 (orario invernale)

Chiuso il lunedì

Museo Nazionale Etrusco

Piazza Cavour, 1

Orario: 9:00-19:30

Chiuso il lunedì

Biglietto cumulativo intero (Museo + Necropoli): 10 euro

Come arrivare:

In auto: da Roma prendere l'autostrada A12 Roma-Civitavecchia, uscita Tarquinia

In treno: linea Roma-Pisa, stazione di Tarquinia + navetta o taxi per il centro

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